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Piacentino, 4 esperienze trendy che valgono il viaggio

Pronti ad un week end sorprendente nel piacentino? Una destinazione che regala atmosfere, sapori e incontri con la bellezza decisamente fuori dal comune. Seguite i consigli di Visitpiacentino e vivrete un viaggio indimenticabile e che vorrete replicare!

Wine Experience: Gutturnio made in Piacenza

Impossibile che non abbiate mai sentito parlare di Gutturnio. Ma lo avete mai assaggiato? Qualunque sia la vostra risposta è arrivato il tempo di andare a visitare le cantine dove si produce. Il piacentino è la casa del Gutturnio. E’ un assemblaggio di uve Barbera (dal 55% al 70%) e Croatina (dal 30% al 45%), localmente detta Bonarda. E’ un vino complesso, ricco di note odorose che spaziano dal floreale al fruttato sino a sentori speziati e di caramello, con note vegetali e di frutta secca. Come ci racconta Nicolas Rigamonti della cantina Podere Casale, in quel di Val Tidone”: Dal punto di vista gustativo emergono le caratteristiche legate alla struttura, in particolare con la componente acida e tannica, correlate agli alti livelli di estratto e di polifenoli, che determinano astringenze decise ma non eccessive, donando al Gutturnio i connotati di un vino corposo e di lunga persistenza gusto-olfattiva. Con il Gutturnio frizzante si prediligono i salumi e in modo particolare quelli piacentini DOP: dal salame alla coppa per terminare con la pancetta, deliziosi e immancabili sulle tavole dei locali piacentini. Pure i formaggi vengono esaltati dal Gutturnio frizzante, ottimo anche per i primi piatti della tradizione piacentina come i Pisarei e Fasò, ma bene anche per alcune specialità lombarde come la milanese Cassoeula, per continuare con carni bianche e rosse.
Per il Gutturnio Superiore ed il Gutturnio Riserva si preferiscono bolliti, brasati, carni alla griglia e piatti della tradizione locale come le Tagliatelle con salsa di noci, l’arrosto di vitello alla Farnese o la coppa arrostita”. E’ giunto il momento di lasciare il divano e andare in vigna. Dove? A Ziano Piacentino, ovviamente, lì dove siamo, a Podere Casale.

Dormire: una soluzione ecofriendly

A Montecanino di Piozzano potete dormire nell’accogliente agriturismo gestita dalla famiglia Pareti. Una proposta veramente ecofriendly: si è immersi nella natura, in un luogo particolarmente adatto per i bambini e dove le verdure usate in cucina sono quelle dell’orto. Parliamo dell’Agriturismo Il Gelso, una struttura che fino agli anni 60 era una stalla, poi trasformata in fienile e poi in struttura ricettiva. Qui potrete mangiare i piatti della tradizione piacentina preparati con ingredienti di stagione e dormire in 6 stanze comode ed accoglienti, immerse nella tranquillità. Un ottimo punto di partenza per scoprire le bellezze della Val Tidone e della Val Luretta.

Escursione: la bellezza della natura

Quando si parla di natura nel piacentino si pensa subito ai sorprendenti trekking in Val Tidone o in Val Nure alla scoperta di piccoli borghi. Esperienze per sportivi, certo, ma nel vostro week end potete vivere anche un fantastico incontro con la bellezza della natura senza dimostrare di essere un iron man!
Come?
Sedetevi in tarda mattinata o al calare del sole in un bar di un paesino e chiacchierate con gli abitanti che si riposano dopo aver passeggiato in piazza. Conoscerete i luoghi e forse vi verrà voglia di vincere la pigrizia e di calzare le scarpe da trekking!

 

val Boreca: la felicità ritrovata in Alta Val Trebbia

Preparatevi a tutto… prendete con voi un attrezzato kit di sopravvivenza e guardatevi indietro per un attimo ancora… potrebbe essere l’ultima volta che vedete la porta di casa vostra! Si, perchè vi portiamo dove pochi hanno osato, dove curiose leggende si fondono con sentieri inesplorati e vedute di un infinito davvero infinito! La tappa è la val Boreca, scrigno di una natura e di un’umanità che rimanda secoli indietro, per il suo essere selvaggio, per la sua storia incredibile. Camminare qui, su queste vette dell’Appennino piacentino, è come essere al centro del mondo… o quasi! Vieni con me, ti porto lì, dove ti puoi fermare un attimo e spaziare con lo sguardo sul mar ligure o nell’entroterra piemontese, sulla Lombardia o in terra emiliana. Non ci credi? Posso capirlo, non è da tutti i giorni trovarti ad un passo, nel vero senso della parola, dalla provincia di Pavia o di Alessandria, di Genova o rimanere a Piacenza, secondo dove muovi quel passo, avanti o indietro, a destra o a sinistra! Si, questo punto geografico si chiama le Quattro Province, un incrocio magico, un crocevia in cielo.
E qui, non bastasse quest’emozione per ricordare per sempre questo momento, ti puoi imbattere in una donna o in un signore, in una ragazza o in un giovincello che ti raccontano che i loro avi hanno fatto la guerra e, fin lì puoi dire “beh, che c’è di strano, anche mio padre, anche i miei nonni…”. Eh no, è lì che cade l’asino (non quello che magari stanno portando con loro in passeggiata), perchè non si tratta delle grandi guerre che accomunano tutti, no… loro ti parleranno della guerra del Trebbia, quella combattuta da Annibale che con sagacia e raffinata astuzia ebbe la meglio sull’invincibile esercito Romano. E cosa mai avranno a che fare costoro, su questi alti bricchi, con Annibale e le sue vicende bellicose? Cosa avranno mai a che fare, mi chiedi? Hanno a che fare un bel po’… perchè sono i discendenti dei disertori di quell’esercito vittorioso!
Ti racconteranno che i nomi dei paesi suonano esotici, come Zerba o Tartago, proprio in virtù della deformazione di Djerba e Carthago, mentre Pizzonero deriva dalla pelle scura delle genti che lo abitava.
Ti ho incuriosito? Bene, dove eravamo rimasti? Si, ricordo, chiudi la porta e voltati per un attimo a dare uno sguardo a quella porta, sia mai che rimanga per sempre un ricordo! Puntiamo l’auto in direzione val Trebbia e saliamo, saliamo, saliamo su fin qui. Polacchini ai piedi, zaino in spalla con borraccia, pane e mortadella e via. Tieni pronta la macchina fotografica o lo smartphone (unico strumento tecnologico che hai portato con te), mille e mille sono gli scatti che fermeranno immagini meravigliose, scorci incredibili, vedute infinite, volti e sguardi di bella gente. Che magari non è discendente di guerre di Annibali vari, ma in fondo, se fosse anche leggenda, chissenefrega, è così bella che ce la teniamo per noi. E ci crediamo pure!

 

©Roby Rossi e Monica Viani

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